Il gruppo CCTE (Comitato Contro le Tossicodipendenze e l'Emarginazione) nasce ufficialmente nel 1979 nel quartiere Gratosoglio grazie alla partecipazione della signora Assunta Liuzzi Giani, detta Susy, insieme ad altri genitori attivi provenienti dal mondo scolastico e dall'oratorio, inizialmente per creare una rappresentanza dei genitori nei consigli di classe a seguito dei decreti delegati, e poi per rispondere attivamente al problema delle droghe che nasceva proprio in quegli anni.
Dopo la nascita dei SERT (oggi SERD) il CCTE cambia rotta e comincia ad occuparsi dei bambini.
Molti bambini sono stati seguiti fin da piccolissimi da Susy, da quando muovevano i primi passi all’asilo, fino ad arrivare alla scelta delle scuole superiori, facendosi spesso ponte tra le famiglie e le struttura scolastiche. Il suo essere ‘educatrice’ vuol dire credere nell’accoglienza dei giovani sottraendoli al richiamo della strada, favorire l’aggregazione e lo scambio culturale fra etnie diverse, stimolare la passione per la natura, la fantasia, la creatività, insegnare il rispetto reciproco, per il proprio quartiere e per la propria città. Il suo laboratorio è una guida per i ragazzi spesso privi di aiuto e punti di riferimento. Nella sua lunga storia di solidarietà e civismo, trova spazio anche per il recupero e l’assistenza dei tossicodipendenti e dei malati di Aids.
Il Laboratorio è ancora oggi attivo, risulta un posto famigliare che fa svagare e che valorizza il senso del gioco e del divertimento per i bambini, ma mancano volontari! Se sei interessato/a manda un email a [email protected].
Dopo la nascita dei SERT (oggi SERD) il CCTE cambia rotta e comincia ad occuparsi dei bambini.
Molti bambini sono stati seguiti fin da piccolissimi da Susy, da quando muovevano i primi passi all’asilo, fino ad arrivare alla scelta delle scuole superiori, facendosi spesso ponte tra le famiglie e le struttura scolastiche. Il suo essere ‘educatrice’ vuol dire credere nell’accoglienza dei giovani sottraendoli al richiamo della strada, favorire l’aggregazione e lo scambio culturale fra etnie diverse, stimolare la passione per la natura, la fantasia, la creatività, insegnare il rispetto reciproco, per il proprio quartiere e per la propria città. Il suo laboratorio è una guida per i ragazzi spesso privi di aiuto e punti di riferimento. Nella sua lunga storia di solidarietà e civismo, trova spazio anche per il recupero e l’assistenza dei tossicodipendenti e dei malati di Aids.
Il Laboratorio è ancora oggi attivo, risulta un posto famigliare che fa svagare e che valorizza il senso del gioco e del divertimento per i bambini, ma mancano volontari! Se sei interessato/a manda un email a [email protected].